
Fin dai tempi più antichi la civiltà umana ha celebrato la natura in diversi modi, un po’ per scaramanzia, un po’ perché i ritmi di vita erano legati alla terra. Le festività spesso coincidevano con eventi astronomici come solstizi ed equinozi. Anche il tempo a metà fra un equinozio e un solstizio, era festeggiato e Halloween era uno di questi giorni.
Gli antichi celti, celebravano Samhain, il capodanno celtico (31 ottobre); mentre nell’antico Egitto si teneva la festa di Ka-her-ka (da fine ottobre a metà novembre). Ogni popolo aveva delle festività in questo periodo dell’anno.
Il popolo celtico festeggiava la fine dell’anno, l’ultimo raccolto agricolo che faceva e onorava la natura attraverso dei riti propiziatori per il nuovo anno. Si pensava inoltre che i giorni cupi di quel periodo fossero magici e che i morti sarebbero tornati a trovare i loro cari poiché il tempo si era fermato.
Nell’antico Egitto, invece, il Nilo iniziava a ritirare la sua piena proprio da Ottobre, per cui si onorava questo passaggio come una sorta di Semina Oscura, poiché ritirandosi il fiume “moriva” ma donava fertilità al terreno attraverso il Limo. Si celebrava il mito della morte del Dio Osiride e si seminavano delle granaglie in suo onore.
Ma cosa succede esattamente alla Natura in questo periodo? Tutto si spoglia e muore sotto nostri occhi, ma in realtà quello che accade è che la natura morendo, prepara le basi per accogliere nuova vita. In questo periodo avviene una trasformazione sia nel mondo che ci circonda, sia dentro di noi.
Oggi il 31 ottobre cadono festività diverse, ma quello che accade in natura non è mai cambiato, c’è e continua ad esserci anche se noi non lo notiamo. Ed è proprio questo il segreto di Halloween. Esserci senza che sia visto.